In Italia sono circa 3 milioni le persone che soffrono di disturbi alimentari, ma solo poche chiedono, o riescono ad accedere, a un adeguato supporto. Risulta necessario informare e sensibilizzare al fine di individuare in tempi brevi queste patologie, che sono la manifestazione di un disagio molto profondo.
Il 15 marzo 2021 è la 10° giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla dedicata ai disturbi alimentari. Essa è nata dall’iniziativa di un papà che ha perso la figlia per bulimia. Giulia era in lista d’attesa per essere inserita in una struttura, ma è purtroppo mancata prima di entrare a causa delle conseguenze del disturbo alimentare di cui soffriva.
Scopo di questa ricorrenza è sia offrire speranza a coloro che stanno combattendo contro questi disturbi, sia sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche così importanti quali l’anoressia, la bulimia, il binge eating (BED), l’obesità e l’ortoressia.
Questo difficile anno di pandemia ha incrementato dolorosamente i disturbi dell’alimentazione e le persone che ne soffrono si sono trovate spesso in grande difficoltà.
La paura, l’incertezza, l’ansia e l’isolamento hanno in molti casi causato la riemersione di regimi alimentari fortemente restrittivi, controlli spasmodici del peso o della forma fisica o di episodi di abbuffate.
È emerso così un peggioramento sia in termini di recrudescenze di casi già conclamati che nuovi esordi. All’aggravarsi del problema alimentare si è affiancato anche un ulteriore grande difficoltà, in quanto l’emergenza sanitaria ha ridotto le energie per tutti i pazienti non covid, provocando talvolta l’impossibilità a curarsi in tempi utili.
Purtroppo chi soffre di queste tipologie di disordini rimanda anche per molto tempo il primo accesso alle cure e i familiari non sempre riescono a riconoscere il problema se non quando il disturbo è conclamato.
Ciò che si evince da questo ultimo complicatissimo anno è che di anoressia e bulimia ancora si può morire, ma questo avviene quando non si riesce ad accedere in tempo alle cure.
I disturbi della condotta alimentare si possono curare e, più precoce è la diagnosi, migliore è la prognosi.
Se da un lato, quindi, risulta necessario aumentare la consapevolezza su questi disturbi, onde poterli identificare dai primi prodromi, dall’altro emerge la necessità di aumentare le possibilità dell’utenza di accedere a cure efficaci.
COSA SONO I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE IN SINTESI
I DCA rappresentano un gruppo di patologie, il cui esordio è spesso insidioso e sempre più precoce, molto diffuse nell’infanzia, nell’adolescenza e nella prima età adulta.
Un disturbo alimentare è l’espressione di un disagio molto profondo, che va compreso. La strada verso la guarigione inizia identificando i problemi sottostanti che lo guidano, trovando così differenti strategie per affrontare il dolore emotivo.
La caratteristica principale di tali disturbi è il cambiamento della consueta condotta alimentare, che può andare dal rifiuto generico del cibo a vere e proprie abbuffate, associata a forti preoccupazioni riguardo il peso e la forma corporea.
Per il loro decorso e per i gravi rischi associati queste malattie provocano un forte disagio sull’intero nucleo familiare di chi ne soffre, che, se adolescenti, li coinvolge direttamente nel trattamento.
ANORESSIA NERVOSA
L’anoressia nervosa sul piano diagnostico è caratterizzata dalla ricerca esasperata della magrezza correlata a un’opprimente paura di ingrassare. Chi ne soffre mantiene un peso corporeo al di sotto di quello considerato minimo per età e altezza. In questi quadri si riscontra una forte paura di acquistare peso e la presenza di un’alterazione dell’immagine corporea per ciò che riguarda forma e dimensioni, che a loro volta hanno un’eccessiva influenza sui livelli di autostima. Di anoressia si distinguono il sottotipo con restrizioni, ossia la persona perde peso attraverso restrizioni o eccessivo esercizio fisico e il sottotipo con abbuffate e condotte di eliminazione.
BULIMIA NERVOSA
La bulimia nervosa è caratterizzata da ricorrenti abbuffate, seguite da condotte compensatorie volte ad evitare l’incremento di peso, quali vomito autoindotto, uso di lassativi, diuretici, digiuni e eccessiva attività fisica. Anche in questo caso i livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e il peso corporeo. Le persone con bulimia nervosa vengono generalmente distinte da quelle anoressiche sottotipo con abbuffate sulla base di un peso relativamente nella norma.
BINGE EATING (BED)
Il binge eating o disturbo di alimentazione incontrollata si verifica in individui normopeso/sovrappeso e obesi. Nel BED le abbuffate non vengono seguite da pratiche di eliminazione o compensazione come vomito o purghe; chi ne è affetto da molto tempo o in maniera grave va incontro a sovrappeso o a obesità.
Oltre a queste tre forme cliniche è possibile e frequente osservare quadri misti caratterizzati da repentine alternanze tra lo stato anoressico e quello bulimico, dove rinuncia e voracità si alternano e mescolano in brevi lassi di tempo, dando vita a quadri piuttosto complessi.
Inoltre esistono altri disturbi quali ad esempio la dipendenza dall’attività fisica e l’ortoressia, che consiste nella ricerca ossessiva di cibo sano e nel rigido evitamento di tutti gli alimenti che non sono considerati tali.
Tutti questi disturbi comportano, oltre al forte disagio psichico, anche problematiche di vario tipo che possono provocare danni alla salute di varia entità.
Doveroso è soffermarsi a riflettere che ancora oggi l’anoressia e la bulimia rappresentano la prima causa di morte per malattia tra le giovanissime: una vera e propria emergenza socio-sanitaria.
COME RICONOSCERE PRECOCEMENTE UN DISTURBO ALIMENTARE
Chi soffre delle patologie alimentari vive spesso un forte senso di vergogna o di colpa del proprio comportamento e per questo tenderà a nasconderlo. Inoltre non sempre si ha contezza di avere un problema o si può avere grande difficoltà a rinunciare alla dinamica autodistruttiva messa in atto, che può avere anche una valenza protettiva, in quanto potrebbe essere la manifestazione di un meccanismo, seppur disfunzionale, per affrontare un problema, per sedarlo e anestetizzarlo.
Sicuramente conoscere la costellazione sintomatologica di tali disturbi può aiutare a individuarli.
Nei casi sopradescritti emerge senz’altro un’eccessiva focalizzazione sui temi del peso, calorie e la paura di essere grassi.
Possono man mano manifestarsi dei cambiamenti delle condotte alimentari che possono arrivare a vere e proprie esclusioni di intere categorie di cibi, solitamente carboidrati o grassi in favore di cibi ipocalorici e/o un modello di alimentazione incontrollata con un consumo di alimenti ad elevato apporto calorico.
Alcuni segnali di quest’ultimo aspetto potrebbero essere l’acquisto di grosse quantità di cibo (anche junk food) e dispense svuotate.
Potranno altresì emergere: forte aumento dell’attività fisica e scuse per evitare di mangiare con gli altri.
Condotte a cui porre attenzione durante i pasti: sminuzzare il cibo, mangiare molto lentamente e masticare a lungo.
Condotte da monitorare dopo il pasto: eventuali fughe in bagno, segni sulle mani o volto.
COME ESSERE DI SUPPORTO A CHI SOFFRE DI DISTURBI ALIMENTARI
Innanzitutto uscire da un disturbo alimentare richiede tempo. Non ci sono soluzioni rapide o cure miracolose.
Sarà, pertanto, fondamentale avere un atteggiamento paziente, compassionevole e positivo.
- Informati sui disturbi alimentari, tenendo sempre presente che non si tratta di un problema “qualsiasi”, ma cela un disagio esistenziale, che va compreso.
- Ascolta senza giudicare. Mantieni un atteggiamento non giudicante il più possibile sintonizzato emotivamente sull’altro. Resisti all’impulso di consigliare o criticare.
- Sii consapevole dei fattori scatenanti. Chi soffre di anoressia e bulimia prova una fortissima ansia durante il pasto. Crea un’atmosfera rilassante ed evita discussioni su cibo, peso, alimentazione o commenti negativi sulla forma fisica. Non aver paura di mangiare normalmente di fronte a qualcuno con un disturbo alimentare. Può aiutare a dare l’esempio di un sano rapporto con il cibo.
- Non improvvisarti dottore. Sono patologie che richiedono un intervento specialistico multidisciplinare. Per curare un disturbo alimentare non basta la ripresa ad alimentarsi, processo che va svolto in modo strutturato e graduale, e che necessita di un intervento specialistico.
Queste sono solo alcune delle strategie utili da mettere in atto.
Se pensi di avere un disturbo alimentare o se sospetti che una persona cara ne soffra non aver paura di chiedere supporto.
Ricorda che di disturbi alimentari si può guarire e un intervento precoce migliorerà la prognosi.
In occasione della 10° giornata del Fiocchetto Lilla è possibile prenotare un consulto individuale gratuito online fino al 20 marzo.
Per supporto psicologico a Milano e online:
Dott.ssa Jessica Combi
Psicologa e Psicoterapeuta
✒️info@jessicacombi-psicologa.it
☎️ 3358492737
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