L’emergenza sanitaria data dal Coronavirus e le misure necessarie per limitarne la diffusione hanno completamente stravolto la nostra quotidianità e i nostri ritmi.
La vita frenetica di prima è improvvisamente sospesa, il tempo, pieno di spazi vuoti che talvolta non si sa come riempire, trascorre lento interamente tra le mura domestiche facendole, talvolta, apparire come una gabbia da cui non sappiamo esattamente quando potremo uscire. Queste sensazioni unitamente alla paura di essere contagiati creano forte ansia nella maggior parte delle persone e questa è ancor più travolgente in chi già soffriva di disturbi dello spettro ansioso e depressivo.
Risulta fondamentale al fine di preservare la nostra salute psicofisica cercare di entrare in contatto con noi stessi e con le emozioni che tutta questa situazione ci provoca.
Attenuare il malessere dato dalla situazione, dalle emozioni negative esperite e dalle limitazioni come l’isolamento a cui dobbiamo attenerci, è necessario per prevenire un’emergenza psicologica, successiva o concomitante, a quella sanitaria già presente e, per fare ciò, possiamo avvalerci anche della tecnologia.
In prima istanza credo sia molto importante veicolare una comunicazione chiara, lineare e priva di messaggi contraddittori.
Una comunicazione contraddittoria, come quella avvenuta all’inizio, dove la corrente minimizzante che sosteneva si trattasse di poco più di un’influenza, si contrapponeva a un’altra che ci diceva di non uscire di casa, crea grande smarrimento ed ansia.
D’altro canto un messaggio chiaro e lineare magari non sarà rassicurante nel suo contenuto, ma darà modo di conoscere realmente l’entità del problema e, quindi, potrà attivare un atteggiamento il più possibile responsabile, attento e proattivo.
Il coronavirus è visto come un avversario invisibile, impercettibile ed incontrollabile che crea sorpresa, incertezza ed impotenza. Emerge la sensazione di non avere strumenti per far fronte a questo pericolo.
Questo micorganismo “invisibile”, il Covid-19 è, in quanto tale, percepito come qualcosa di incontrollabile e sta minacciando la nostra incolumità, creando angoscia.
In primo luogo risulta fondamentale comprendere che è in nostro potere rimanere sani seguendo tutte le norme igieniche e di distanziamento sociale ampiamente diffuse.
Successivamente sarà necessario entrare in contatto con noi stessi e con le emozioni che stiamo vivendo per imparare a riconoscerle, a gestirle e non agirle con comportamenti inappropriati come, ad esempio, la corsa all’accaparramento nei supermercati.
Il riconoscere quello che stiamo vivendo credo sia il primo passo per arrivare a imparare a fronteggiare la situazione di pericolo in cui siamo immersi.
In questo momento dobbiamo riadattarci e conformarci a uno stile di vita completamente nuovo, cercando di tutelare in primo luogo la nostra salute fisica senza, però, dimenticarci del nostro benessere psicologico.
Il coronavirus ci ha portato a renderci conto della precarietà della vita. Lo stile di vita frenetico fatto di ritmi velocissimi e incalzanti si è trasformato in un tempo dilatato pieno di spazi vuoti che, spesso, non si sa come riempire. Ci si sente privati della libertà, delle nostre abitudini, di ciò che non si era neanche mai veramente considerato, perché vissuto come “normale”.
Le solitudini e le convivenze forzate sono difficili da sostenere così come l’ansia, l’angoscia, la tristezza, la paura della perdita e tutto quello che scaturisce da questa complicata situazione.
Ogni cambiamento necessita di una fase di adattamento, ma se ci fermiamo a pensare a questo come un’occasione per entrare più in sintonia con sè e con gli altri potremo ritrovare qualcosa che era andato perso e non ci consentiva autenticamente di stare bene.
Alla fine di tutto, forse, avremo l’opportunità di ritrovare quei valori che sembravano persi in una società sovraccarica di superficialità come quella degli ultimi tempi.
Tra le strategie da mettere in atto per gestire lo stress c’è sicuramente quella di informarci non più di una o due volte al giorno scegliendo i canali ufficiali.
Abbiamo la necessità di non essere inondati dalle notizie, dandoci il tempo per pensare. Questo ci permetterà di non attivare reazioni inadeguate, una mente meno sopraffatta da informazioni che scatenano molto spesso pensieri negativi sarà più capace di attivare delle risorse più funzionali per fronteggiare le difficoltà.
Cerchiamo di mantenere una routine nelle nostre giornate che sia il più possibile in continuità, seppur nel rispetto delle regole, con le abitudini di prima.
Scegliamo un’alimentazione sana e rispettiamo il più possibile la regolarità del ciclo sonno-veglia.
Regaliamoci del tempo per qualcosa di bello per noi e per gli altri. Siamo distanti, ma non soli. Entriamo in contatto in primis con noi stessi, con i nostri vissuti emotivi e con l’altro, rifiorendo come persone e consolidando il senso di appartenenza.
Nessuno ci ruberà la primavera, se questa sarà dentro di noi e, se tutto questo non sembra possibile perché i vissuti negativi, l’ansia e la paura hanno preso il sopravvento, creando una situazione di disagio, non abbiate paura di chiedere aiuto.
Per supporto psicologico online:
Dott.ssa Jessica Combi
Psicologa e Psicoterapeuta
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Foto di Paolo Liaci
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